Descrizione
Romagnano Sesia (Romanianum) vanta origini romane documentate da rinvenimenti archeologici dei primi secoli dell'Impero. All'inizio del Mille il territorio diventa feudo dei Marchesi Romagnano e viene fondata l'Abbazia benedettina di San Silano: da questi ordinamenti ha inizio quella crescita e sviluppo che ha determinato un ruolo storico di rilievo. Nel 1198 la popolazione si aggrega in nucleo urbano cinto da mura, a cui il Comune di Novara concede la dignità di Borgo.
Nel sec. XIII il castrum di Breclema, possedimento dei Conti di Biandrate, subisce la distruzione ed il territorio è aggregato a Romagnano. Il 30 aprile 1524 Baiardo, "cavaliere senza macchia e senza paura", fu ferito a morte nei pressi di S. Martino di Breclema, nel corso di un fatto d'armi tra l'esercito francese di Francesco I e quello spagnolo di Carlo V.
Nel sec. XVI i Marchesi Romagnano subiscono una decadenza e, nel 1588, il feudo passò i Conti Serbelloni. Nel 1797 Romagnano diventò Comune autonomo. Romagnano, con il suo nucleo antico che conserva il tipico impianto urbano medioevale, custodisce monumenti e testimonianze della sua storia: l'Abbaziale di S. Silano; il complesso storico Cantina dei Santi (sec. XI) e affreschi del sec. XV; la chiesa della Madonna del Popolo con dipinti di Tarquinio Grassi; Sant'Anna al Chioso; la chiesa romanica di S. Martino di Breclema; resti del Ponte Medievale; la Torre del Pretorio edificata nel 1466; la Porta Ossola nel Borghetto.
E ancora, Piazza Libertà, caratteristica per la sua cinta di portici, il palazzo comunale con il loggiato seicentesco, l'antonelliana Villa Caccia e vari palazzi e residenze storiche: Palazzo Curioni, Casa Tettoni, Palazzo Serbelloni, Villa Eugenia. Romagnano ha dato i natali a personaggi illustri: nelle arti: Giovanni Battista Crespi - detto il Cerano, Filippo Ragni, Tarquinio Grassi, Bartolomeo Tettoni; nella cultura: Gaspare Donetti, Anselmo Prato, Maria Adriana Prolo, Carlo Dionisotti; nel campo filantropico: Filippo Prato, Giuseppe Curioni, Ottavio Trinchieri.
Nel sec. XIII il castrum di Breclema, possedimento dei Conti di Biandrate, subisce la distruzione ed il territorio è aggregato a Romagnano. Il 30 aprile 1524 Baiardo, "cavaliere senza macchia e senza paura", fu ferito a morte nei pressi di S. Martino di Breclema, nel corso di un fatto d'armi tra l'esercito francese di Francesco I e quello spagnolo di Carlo V.
Nel sec. XVI i Marchesi Romagnano subiscono una decadenza e, nel 1588, il feudo passò i Conti Serbelloni. Nel 1797 Romagnano diventò Comune autonomo. Romagnano, con il suo nucleo antico che conserva il tipico impianto urbano medioevale, custodisce monumenti e testimonianze della sua storia: l'Abbaziale di S. Silano; il complesso storico Cantina dei Santi (sec. XI) e affreschi del sec. XV; la chiesa della Madonna del Popolo con dipinti di Tarquinio Grassi; Sant'Anna al Chioso; la chiesa romanica di S. Martino di Breclema; resti del Ponte Medievale; la Torre del Pretorio edificata nel 1466; la Porta Ossola nel Borghetto.
E ancora, Piazza Libertà, caratteristica per la sua cinta di portici, il palazzo comunale con il loggiato seicentesco, l'antonelliana Villa Caccia e vari palazzi e residenze storiche: Palazzo Curioni, Casa Tettoni, Palazzo Serbelloni, Villa Eugenia. Romagnano ha dato i natali a personaggi illustri: nelle arti: Giovanni Battista Crespi - detto il Cerano, Filippo Ragni, Tarquinio Grassi, Bartolomeo Tettoni; nella cultura: Gaspare Donetti, Anselmo Prato, Maria Adriana Prolo, Carlo Dionisotti; nel campo filantropico: Filippo Prato, Giuseppe Curioni, Ottavio Trinchieri.